A tenerci “collegati” con
l’Europa e a tentare di riequilibrare il
trasporto merci, non saranno il nuovo traforo in Val Susa, il terzo
valico o il Brennero, ma potrebbe essere la Svizzera che sta ultimando il traforo ferroviario
del Gottardo. Questo “regalo,” servito
su un piatto d’argento, è ignorato però dalle
autorità nazionali. Anziché potenziare la rete nazionale per poter accogliere i futuri treni dal nord Europa fino
alla destinazione finale, saremo costretti,
come già accade, a trasbordare sui Tir le merci, appena passato il confine svizzero. Infatti senza scali merci attrezzati, con una
flotta di locomotori e carri merci obsoleti e con le “ FS cargo” costose ed
inefficienti, continuerà l’ invasione dei TIR.
La priorità nazionale,
scordata da Monti, è quella di avere una rete funzionale ed un sistema
competitivo di compagnie ferroviarie, capaci di rendersi alternative al
trasporto su gomma. Il paradosso sarà
che, oltre ai costi (20-25 Mld) dei nuovi tunnel della Val Susa, del terzo valico (Genova-Tortona)e
del Brennero, dovremo sostenere anche i costi economici ed ambientali per nuove
strade. Già oggi infatti per ogni km di strada, circolano 14 camion, mentre in
Francia e Germania ne circolano solo 6, non per caso la quota di trasporto merci su ferro italiana è
la più bassa del vecchio continente con un misero 7%. Per decidere un tunnel
gli svizzeri hanno fatto un referendum e trovato un meccanismo di finanziamento
innovativo (65% a con una tassa sui Tir,25% di accisa sulla benzina e 10% Iva)
mentre noi per farne tre abbiamo utilizzato la premiata ditta dei noti
suggeritori (costruttori e lobby varie) che puntano ancora nonostante l’era Monti sul collaudato sistema
del debito pubblico.
DARIO BALOTTA
presidente ONLIT
Milano 21 marzo 2012
presidente ONLIT
Milano 21 marzo 2012
Nessun commento:
Posta un commento