venerdì 15 gennaio 2016

Autobrennero SpA. Balotta, rinnovo concessione un tuffo nel passato

“Quello odierno è un tuffo nel passato. Lo Stato dopo aver venduto le autostrade pubbliche 20 anni fa ora incentiva le Regioni a ricomprarsele. Altro che traguardo storico dell’autonomia, con questa convenzione siamo di fronte al consolidamento di un monopolio autostradale ai danni degli utenti e dell’ambiente. Non si tratta di una innovazione ma di un mezzo surrettizio di aggiramento della gara per affidare una concessione”. Lo ha detto il Presidente dell’Osservatorio Trasporti Dario Balotta, commentando la firma del protocollo d’intesa che sancisce la proroga trentennale della concessione della A22 alla futura società in-house Autobrennero SpA.
E conclude Balotta: “Quello che lo Stato centralista ha buttato dalla finestra ora rientra dalla porta federalista scambiando la realizzazione della inutile Valdastico con il rinnovo della concessione.” 

domenica 10 gennaio 2016

Autostrade: Balotta (Onlit) a Lupi, rivedere profondamente meccanismo formazione pedaggi


– Roma, 10 GEN – “Non bastano gli sconti ai pendolari, il Ministero dei Trasporti, per frenare l’assurda politica tariffaria dettata dai concessionari e recuperare il ruolo che  ha perso di soggetto che detta le regole e vigila nel settore dovrebbe agire sui meccanismi tariffari verificando, in primo luogo, l’opportunità e la necessità di molti degli investimenti pagati con gli aumenti dei pedaggi”.
Lo sostiene in una nota Dario Balotta, presidente di Onlit.
“Questa – dice Balotta – è la prima azione che il Governo può fare per tutelare automobilisti, autotrasportatori, imprese e l’economia del Paese in una fase di gravissima crisi. Da anni i 23 concessionari possono contare su  extraprofitti derivanti da pedaggi  che crescono molto più dell’inflazione, da convenzioni con l’Anas (manutenzioni, mitigazioni ambientali, potenziamenti e messa in sicurezza della rete) in perenne rinvio e dal dimezzamento degli addetti.
Intanto molti investimenti andrebbero eliminati in quanto opere non prioritarie come i nuovi interventi infrastrutturali (autostrade) utili solo ad evitare la messa in gara delle concessioni scadute o in via di scadenza.
I gestori autostradali fino ad ora senza capitale di rischio hanno potuto fare opere che non hanno un traffico che le giustifica. Fino ad oggi nessuna concessione scaduta è stata messa in gara come da normativa Europea.
L’estensione del  “Family pass” e o del Car-Pooling come quello sulla A8 Milano Varese sono  interventi di razionalizzazione che dovrebbero già essere in convenzione.
L’Anas, avvallata da qualche Ministro distratto, ha approvato meccanismi che fanno pagare le nuove autostrade o le nuove corsie due volte agli automobilisti, prima di costruirle con i pedaggi sulla vecchia rete e dopo con i pedaggi sulla nuova.
I nuovi investimenti dovrebbero finanziarsi con l’aumento del traffico che generano e non con aumenti tariffari.
Questa struttura tariffaria  va cancellata anche in presenza di  un “contesto giuridico molto vincolante” come dice il Ministro che purtroppo tutela i concessionari e non gli interessi comuni”.

venerdì 1 gennaio 2016

AUTOSTRADE: DA GENNAIO AUMENTI DELL’1% DEI PEDAGGI ONLIT, MECCANISMO DI CALCOLO GENERA TARIFFE DA RAPINA

RADDOPPIATO IL CANONE DEL TELEPASS NUOVE AUTOSTRADE LOMBARDE SEMPRE PIU’ IN CRISI
Milano, 1 gennaio 2016
Va cambiato il meccanismo di calcolo, da rapina, delle tariffe autostradali che hanno permesso anche quest’anno aumenti doppi rispetto al tasso d’inflazione. Ad oltre metà della rete sono stati autorizzati aumenti del pedaggio dell’1%, per ora solo sospesi al resto della rete. Su tutte le autostrade scatterà un aumento del telepass, usato dal 65% degli utenti, che raddoppierà il suo canone mensile da 0,7 a 1,5 euro. Nonostante i gestori autostradali abbiano ridotto i costi di gestione con l’automatizzazione, la riduzione dell’occupazione e della sicurezza, continuano a vedersi, autorizzati dal Governo, aumenti di tariffe del tutto ingiustificati. La rete autostradale è la più vecchia d’Europa e già abbondantemente ammortizzata, i traffici sono in ripresa e sono stati sempre in crescita nel passato trentennio, esclusi gli ultimi due anni. I 23 concessionari continuano a realizzare extra-profitti, senza avere vincoli di tutela dell’ambiente e di miglioramento del servizio. Sulla carta sono stati promessi tanti investimenti per giustificare gli aumenti tariffari e il rinnovo delle concessioni senza gara. I gestori hanno imposto al Governo la logica della rendita di posizione monopolista in contrasto con gli interessi generali di sviluppo, con la tutela dei consumatori e le norme europee. Discorso diverso per le nuove, inutili e semivuote autostrade della Lombardia che, nonostante abbiano tariffe fuori mercato (doppie della media nazionale), hanno anche loro aumentato il pedaggio, Pedemontana (+1%) e Tem (+2%). Se per le vecchie concessionarie sono gli utenti ad essere “tosati” da tariffe sempre in aumento, per le nuove tratte il sistema è anche peggiore, perché “tosa” gli utenti a un livello tale, da tenerli lontani dalle autostrade, così da renderle inutili. Per le nuove tratte, i conti non tornano ed è lo Stato a coprirne i “buchi”. La proroga dello sconto del 15% per i pendolari di Tem e Brebemi e per chi percorre interamente le due autostrade è un pannicello caldo, visto le sue caratteristiche di traffico residenziale. Discorso a parte per Pedemontana, che le amministrazioni locali di Como e Varese vorrebbero usare gratis. Insomma le nuove costosissime autostrade non si ripagano perché vuote, quelle vecchie , già ampiamente pagate, fanno extraprofitti. Un paradosso a cui dovrebbe mettere ordine l’Autorità di Regolazione dei Trasporti.