martedì 11 ottobre 2011

Milano, 10 ottobre 2011


Finiti i giorni più difficili che hanno fatto riaffiorare alla memoria, dopo 10 anni, il grave lutto della strage di Linate, dove 118 persone persero la vita, è possibile fare un bilancio di come è cambiata la sicurezza nell’aeroporto di Linate.


In molti hanno affermato che la sicurezza del Forlanini oggi è all’apice dei livelli europei. “Milano capitale della sicurezza aerea si candida a diventare un modello europeo in questo settore”. Molte cose sia sotto il profilo infrastrutturale che tecnologico ed organizzativo sono state fatte.


In particolare è stato chiuso il raccordo Romeo 5, quello da cui passò, per entrare sulla pista, il Cessna, poi investito dell’aereo della Sas in decollo per Oslo. Il radar di terra è stato attivato ed altro ancora.


C’è un punto che ci differenzia da altri importanti scali europei e che non va sottaciuto. Lo chiedevamo 10 anni fa o lo chiediamo ancora oggi con forza.


Non è ancora stata creata un’Autority aeroportuale.


Il coordinamento decisionale delle azioni da intraprendere per migliorare la  sicurezza aeroportuale  non è ancora affidato ad un unico responsabile.  Il gestore aeroportuale (la Sea), il controllo del traffico aereo (l’Enav) e l’agenzia ministeriale (l’Enac) sono ancora oggi dei separati in casa. Serve, oggi come ieri l’accentramento in una unica mano delle competenze sulla sicurezza. E controproducente andare avanti in ordine sparso, dove il concessionario Sea si è assunto  compiti  al di fuori di ogni organico disegno organizzativo e istituzionale che renderebbe davvero gli aeroporti di Milano modello per la  sicurezza europea del volo.

Dario Balotta
Presidente Onlit

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