(AGENORD) _ Milano, 24 gen _ Il trasporto merci su gomma è il più praticato in Italia. "Negli ultimi 20 anni si è verificato il crollo verticale del trasporto merci su ferrovia". Lo afferma Dario Balotta, presidente Onlit (Osservatorio nazionale delle liberalizzazioni nei trasporti), che prosegue: "Da noi, il
trasporto su rotaia è solo il 7%, contro il 15% della Francia, il 17 della Germania, il 25 della Svizzera e il 45 dell'Austria e là i volumi sono più del doppio. Negli anni hanno chiuso centinaia di scali merci e siamo diventati un Paese monomodale. Il sistema viaggia in strada e autostrada, così bastano due giorni di agitazione e l'Italia va in tilt". Balotta continua affermando che i trasportatori italiani, alla luce di questa situazione, hanno un mercato superiore a quello dei colleghi francesi e tedeschi, quindi "Non dovrebbero lamentarsi". Ma la carenza non è tutta ferroviaria: "Certo che no. C'è un altro grande mercato fornito dal sistema portuale che non funziona. I nostri porti, rispetto a quelli del Nord Europa, lavorano al 20% e loro all'80. Gli autotrasportatori assolvono all'incapacità di gestione delle ferrovie e delle vie del mare". Il presidente Onlit ricorda poi che chi lavora col tir, a fine anno, riceve i rimborsi di autostrada e quote dell'accise. "Spesso e volentieri poi, le norme non sono rispettate soprattutto dai padroncini. Un esempio sono i sovraccarichi, l'alta velocità, il risparmio sulla sicurezza, mentre le ferrovie hanno bisogno di scali, uomini, rete, controlli. E' una situazione da raddrizzare o siamo a rischio Cile". Hanno tutte le colpe?: "No, però se non sono pagati perché il sistema industriale salda dopo 90 giorni e se vanno ai cancelli delle fabbriche e aspettano ore, non è colpa di Monti, ma della logistica, un problema tutto italiano". Cosa fare?: "C'è molto da fare. Manca un'impresa strutturata. Il 50% dei camion, ad esempio, gira vuoto. In Europa la percentuale di chi viaggia scarico è del 5-10%. Il nostro è un sistema fallimentare. I tir che partono carichi da Rotterdam e vanno a Taranto, hanno già un pieno prenotato per il ritorno. Magari vanno a Brindisi, ma caricano. La logistica è migliore. La protesta che hanno messo in piedi i nostri, in un momento come questo, provoca ripercussioni sul sistema. No, non hanno ragione".
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