domenica 10 gennaio 2016

Autostrade: Balotta (Onlit) a Lupi, rivedere profondamente meccanismo formazione pedaggi


– Roma, 10 GEN – “Non bastano gli sconti ai pendolari, il Ministero dei Trasporti, per frenare l’assurda politica tariffaria dettata dai concessionari e recuperare il ruolo che  ha perso di soggetto che detta le regole e vigila nel settore dovrebbe agire sui meccanismi tariffari verificando, in primo luogo, l’opportunità e la necessità di molti degli investimenti pagati con gli aumenti dei pedaggi”.
Lo sostiene in una nota Dario Balotta, presidente di Onlit.
“Questa – dice Balotta – è la prima azione che il Governo può fare per tutelare automobilisti, autotrasportatori, imprese e l’economia del Paese in una fase di gravissima crisi. Da anni i 23 concessionari possono contare su  extraprofitti derivanti da pedaggi  che crescono molto più dell’inflazione, da convenzioni con l’Anas (manutenzioni, mitigazioni ambientali, potenziamenti e messa in sicurezza della rete) in perenne rinvio e dal dimezzamento degli addetti.
Intanto molti investimenti andrebbero eliminati in quanto opere non prioritarie come i nuovi interventi infrastrutturali (autostrade) utili solo ad evitare la messa in gara delle concessioni scadute o in via di scadenza.
I gestori autostradali fino ad ora senza capitale di rischio hanno potuto fare opere che non hanno un traffico che le giustifica. Fino ad oggi nessuna concessione scaduta è stata messa in gara come da normativa Europea.
L’estensione del  “Family pass” e o del Car-Pooling come quello sulla A8 Milano Varese sono  interventi di razionalizzazione che dovrebbero già essere in convenzione.
L’Anas, avvallata da qualche Ministro distratto, ha approvato meccanismi che fanno pagare le nuove autostrade o le nuove corsie due volte agli automobilisti, prima di costruirle con i pedaggi sulla vecchia rete e dopo con i pedaggi sulla nuova.
I nuovi investimenti dovrebbero finanziarsi con l’aumento del traffico che generano e non con aumenti tariffari.
Questa struttura tariffaria  va cancellata anche in presenza di  un “contesto giuridico molto vincolante” come dice il Ministro che purtroppo tutela i concessionari e non gli interessi comuni”.

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